IL FARO
“Fin da piccolo sono stato letteralmente rapito dalla
maestosa e silente natura del “signore delle tempeste”. Ricordo che andavo al mare principalmente per
passeggiare fino al faro. Restavo lì a guardarlo ed ero convinto che al suo
interno ci fosse qualche strano marinaio, che nascondeva lì il suo tesoro o
aveva sacrificato la propria esistenza per controllare che “l’occhio” restasse
sempre acceso a illuminare chi era in balia della tempesta. Crescendo poi,
imparai che le tempeste da temere non erano quelle fatte di acqua e vento bensì
di pensieri ed emozioni, i propri demoni interiori.
Ma al faro non importa se infuria il vento. Così alto,
sicuro, possente, sfida le forze della natura nel buio della notte e brilla in
tutte le direzioni per segnalare un porto
sicuro. Mi ricorda il vecchio Eremita dei Tarocchi, che fa da guida a chi
sceglie di raggiungere la “cima della montagna”, e le sfarzose “Stelle” che
elargiscono con grande abbondanza a chi ha il coraggio di alzare lo sguardo
verso il cielo. La sua forma circolare, divina, dona un innato senso di protezione. E’ più vicino
al cielo e a Dio, troneggia mettendo in guardia dai pericoli.
Metaforicamente come l’elemento dell’acqua rappresenta le
emozioni, il faro è il simbolo della forza spirituale che ci soccorre quando
siamo in preda al delirio degli abissi. Forza pura, vera, incalzante. Quella
che ti fa rialzare quando sei allo stremo. Che ti ricorda chi sei e il tuo
scopo nella vita.
Tuttavia, quando sorge il Sole, il faro sa che è tempo di spegnersi. E così, quietato
Poseidone e schiarito il cielo, si aprono nuovi cristallini orizzonti.
Per questo
rappresenta anche il cambiamento, l’illuminazione, il lasciarsi alle spalle un
passato pesante o abitudini ormai stantie.
Questo prezioso strumento fu costruito per la prima volta
a Pháros, un’isoletta presso Alessandria d’Egitto nel III sec. a.C.
Fra le divinità, il faro è sacro a Iside, detta “Pharia”.
Anche se la maggior parte dei significati ad esso
attribuiti sono positivi (speranza, cambiamento, sicurezza, protezione) la sua
posizione, così al “limite”, conferisce al faro un’aura di mistero. Non sono
infrequenti storie di fantasmi che hanno scelto questa “casa di luce” come
dimora. Forse perché sono proprio dei piccoli portali fra terra e cielo…”
Tratto da un anonimo blogger.